Fondatori

La signora Nadia Ferrari nasce a Riva San Vitale il 5 dicembre 1954.

Da sempre coltiva l'interesse per gli altri e la sua sensibilità e il suo altruismo trovano conferma nella scelta di diplomarsi quale infermiera (1976). Questa scelta la porterà a svolgere la professione di infermiera a domicilio, professione che tutt'oggi continua a svolgere con grande apprezzamento da pare di tutti i suoi pazienti e non solo.

Sposata, vivrà tre volte la gioia della maternità ma anche il dolore della perdita di un figlio, gravemente andicappato, che morirà nel 1995 dopo 14 anni. Questa esperienza segnerà Nadia per tutta la vita. Dal 1999 al 2008, insieme ad altri volontari, Nadia si fa promotrice e diventa membro attivo di un gruppo di volontariato (da lei fondato) a sostegno delle persone anziane del suo comune. Questo gruppo, che tutt'oggi si incontra settimanalmente, oltre a condividere momenti ricreativi svolge lavoretti che vengono poi venduti ai vari mercatini e il cui ricavato viene devoluto a favore dei piccoli progetti per l'Africa.

Africa è una parola quasi magica per Nadia Ferrari. Da tempo accarezzava il forte desiderio di potersi rendere utile anche in quei luoghi, dove la povertà e la malattia rappresentano una sfida alla sopravvivenza quotidiana.

Nel 2006 ha la possibilità di fare un viaggio in Africa assieme ad un gruppo di amici e conoscenti. Al rientro dal viaggio rimane la voglia di fondare un'associazione di aiuto umanitario. Nel 2009 ritorna in Africa, più precisamente in Tanzania, accompagnata da Elvezio Pagani e un ristretto numero di persone che condividono il suo sogno: al rientro di questo viaggio verrà creata l'Associazione Kammea, che in lingua swahili significa "germoglio".

Nadia Ferrari

La signora Nadia Ferrari nasce a Riva San Vitale il 5 dicembre 1954. Da sempre coltiva l’interesse per gli altri e la sua sensibilità e il suo altruismo trovano conferma nella scelta di diplomarsi quale infermiera (1976). Questa scelta la porterà a svolgere la professione di infermiera a domicilio, professione che tutt’oggi continua a svolgere con grande apprezzamento da pare di tutti i suoi pazienti e non solo. Sposata, vivrà tre volte la gioia della maternità ma anche il dolore della perdita di un figlio, gravemente andicappato, che morirà nel 1995 dopo 14 anni. Questa esperienza segnerà Nadia per tutta la vita. Dal 1999 al 2008, insieme ad altri volontari, Nadia si fa promotrice e diventa membro attivo di un gruppo di volontariato (da lei fondato) a sostegno delle persone anziane del suo comune. Questo gruppo, che tutt’oggi si incontra settimanalmente, oltre a condividere momenti ricreativi svolge lavoretti che vengono poi venduti ai vari mercatini e il cui ricavato viene devoluto a favore dei piccoli progetti per l’Africa. Africa è una parola quasi magica per Nadia Ferrari. Da tempo accarezzava il forte desiderio di potersi rendere utile anche in quei luoghi, dove la povertà e la malattia rappresentano una sfida alla sopravvivenza quotidiana. Nel 2006 ha la possibilità di fare un viaggio in Africa assieme ad un gruppo di amici e conoscenti. Al rientro dal viaggio rimane la voglia di fondare un’associazione di aiuto umanitario. Nel 2009 ritorna in Africa, più precisamente in Tanzania, accompagnata da Elvezio Pagani e un ristretto numero di persone che condividono il suo sogno: al rientro di questo viaggio verrà creata l’Associazione Kammea, che in lingua swahili significa “germoglio”.
Il signor Elvezio Pagani nasce a Mendrisio il 20 aprile 1939.

Fin da piccolo viene iniziato dal padre al lavoro di elettromeccanico. Giovanissimo, riceve infatti in regalo dallo stesso un piccolo tornio che deciderà in questo modo il futuro professionale di Elvezio. Trascorrerà la sua vita nell'officina sita in Vignalunga (Mendrisio) e, con l'aiuto della moglie Marisa, riuscirà a far vivere questa officina artigianale fino alla pensione.

Artigiano artista, Elvezio mostra da subito un grande talento manuale, grande creatività nella risoluzione di problemi tecnici. Dal padre eredita anche la passione per il mandolino, per la pesca e per la pittura.

Una delle due figlie di Elvezio, nel 1995 parte in Uganda per un soggiorno umanitario dopo la laurea. Elvezio, affascinato da quella terra, decide di andarla a trovare: questo viaggio segnerà per sempre il futuro di Elvezio. 

Al suo rientro, grazie all'incontro provvidenziale con Nadia Ferrari e altri volontari, decide di investire il suo talento di artigiano, le sue energie, il suo tempo e i suoi contatti peri più bisognosi: dopo diversi viaggi in Tanzania, nel 2009 viene così fondata l'Associazione Kammea.

In questi anni Elvezio si è anche distinto per il suo talento fotografico: scatti che ritraggono e documentano prevalentemente la realtà africana. Le foto sono visibili sul sito dell'Associazione.

Tali foto sono state e continuano ad essere oggetto di mostre fotografiche, sono in vendita e l'intero ricavato viene devoluto per finanziare i progetti dell'Associazione.

Elvezio Pagani

Il signor Elvezio Pagani nasce a Mendrisio il 20 aprile 1939. Fin da piccolo viene iniziato dal padre al lavoro di elettromeccanico. Giovanissimo, riceve infatti in regalo dallo stesso un piccolo tornio che deciderà in questo modo il futuro professionale di Elvezio. Trascorrerà la sua vita nell’officina sita in Vignalunga (Mendrisio) e, con l’aiuto della moglie Marisa, riuscirà a far vivere questa officina artigianale fino alla pensione. Artigiano artista, Elvezio mostra da subito un grande talento manuale, grande creatività nella risoluzione di problemi tecnici. Dal padre eredita anche la passione per il mandolino, per la pesca e per la pittura. Una delle due figlie di Elvezio, nel 1995 parte in Uganda per un soggiorno umanitario dopo la laurea. Elvezio, affascinato da quella terra, decide di andarla a trovare: questo viaggio segnerà per sempre il futuro di Elvezio. Al suo rientro, grazie all’incontro provvidenziale con Nadia Ferrari e altri volontari, decide di investire il suo talento di artigiano, le sue energie, il suo tempo e i suoi contatti peri più bisognosi: dopo diversi viaggi in Tanzania, nel 2009 viene così fondata l’Associazione Kammea. In questi anni Elvezio si è anche distinto per il suo talento fotografico: scatti che ritraggono e documentano prevalentemente la realtà africana. Le foto sono visibili sul sito dell’Associazione. Tali foto sono state e continuano ad essere oggetto di mostre fotografiche, sono in vendita e l’intero ricavato viene devoluto per finanziare i progetti dell’Associazione.
La Signora Annamaria Mazzoleni nasce a Minusio il 12 agosto 1948.

Sin da piccola ha sempre avuto forte e chiaro il desiderio di diventare infermiera, grazie alla sua sensibilità innata per le questioni sociali, in particolare ha sempre nutrito il desiderio di lavorare a favore dei bambini.

 Non è perciò un caso se si è diplomata nel 1970 quale infermiera. Annamaria, oltre ad essere un esempio di fedeltà verso la sua “missione”, è sempre stata fedele anche alla sua regione, in particolare svolgendo la sua professione all’ospedale S.Giovanni di Bellinzona, prima in reparto poi come strumentista in sala operatoria. Questa sua dedizione alla causa e al luogo non le hanno impedito tuttavia di sviluppare anche un vivo interesse verso realtà di altre genti e luoghi lontani: il minimo comune denominatore rimane il desiderio di aiutare il prossimo, in particolare il fragile, l’emarginato, l’affamato, il malato. 

È da queste premesse che è potuto nascere l’incontro profondo con Don Mario (negli anni ’90), la cui passione per la Tanzania e l’Africa in generale hanno contagiato la nostra socia e l’hanno, dopo il suo pensionamento nel 2008, portata ad incontrare Nadia, Elvezio ed Enzo.

Con loro ebbe modo di esplorare per la prima volta (2008) e in prima persona la Tanzania: questo viaggio lasciò un segno indelebile su tutti che si trasformò nella nascita dell’Associazione Kammea.

Annamaria ha potuto recarsi sul luogo (Ikonda) e mettere a disposizione dell’ospedale locale le sue competenze in sala operatoria, fino a quando l’insorgere di problemi di salute nel 2014 le hanno impedito di recarsi sul posto nuovamente.

Ciononostante Annamaria continua ad essere un prezioso elemento dell’Associazione, e continua a contribuire attivamente alla sua esistenza.

Anna Maria Mazzoleni

La Signora Annamaria Mazzoleni nasce a Minusio il 12 agosto 1948. Sin da piccola ha sempre avuto forte e chiaro il desiderio di diventare infermiera, grazie alla sua sensibilità innata per le questioni sociali, in particolare ha sempre nutrito il desiderio di lavorare a favore dei bambini. Non è perciò un caso se si è diplomata nel 1970 quale infermiera. Annamaria, oltre ad essere un esempio di fedeltà verso la sua “missione”, è sempre stata fedele anche alla sua regione, in particolare svolgendo la sua professione all’ospedale S.Giovanni di Bellinzona, prima in reparto poi come strumentista in sala operatoria. Questa sua dedizione alla causa e al luogo non le hanno impedito tuttavia di sviluppare anche un vivo interesse verso realtà di altre genti e luoghi lontani: il minimo comune denominatore rimane il desiderio di aiutare il prossimo, in particolare il fragile, l’emarginato, l’affamato, il malato. È da queste premesse che è potuto nascere l’incontro profondo con Don Mario (negli anni ’90), la cui passione per la Tanzania e l’Africa in generale hanno contagiato la nostra socia e l’hanno, dopo il suo pensionamento nel 2008, portata ad incontrare Nadia, Elvezio ed Enzo. Con loro ebbe modo di esplorare per la prima volta (2008) e in prima persona la Tanzania: questo viaggio lasciò un segno indelebile su tutti che si trasformò nella nascita dell’Associazione Kammea. Annamaria ha potuto recarsi sul luogo (Ikonda) e mettere a disposizione dell’ospedale locale le sue competenze in sala operatoria, fino a quando l’insorgere di problemi di salute nel 2014 le hanno impedito di recarsi sul posto nuovamente. Ciononostante Annamaria continua ad essere un prezioso elemento dell’Associazione, e continua a contribuire attivamente alla sua esistenza.
Enzo Prada nasce a Castel San Pietro il 4 settembre 1944.

Frequenta il Liceo a Svitto e studia Ingegneria civile al Politecnico Federale di Zurigo, dove lavora diversi anni prima di rientrare in Ticino.

La sua attività si sviluppa nel campo immobiliare, dove è tuttora presente in veste di membro onorario dell’Associazione svizzera degli esperti cantonali in valutazioni immobiliari.

Per anni è stato membro di vari comitati cantonali ed è tuttora delegato nazionale del Touring Club Svizzero.

Fin da giovane nutre grande interesse per lo sport, fra cui il calcio, il tennis, il nuoto, l’atletica, il ciclismo e il windsurf. La passione per la vela lo spinge a frequentare la scuola per diventare skipper e con un gruppo di amici partirà per gite in Italia, Francia, Grecia ed ex Jugoslavia.

È presente in diverse associazioni sportive e Vice Presidente del Windsurf Club di Riva San Vitale.

A caccia di francobolli del nonno e di cartoline del Mendrisiotto, ama frequentare mercatini, brocantes e aste. Grande anche l’interesse per l’araldica; ricostruisce così l’albero genealogico della sua famiglia.

Dopo un incontro fortuito con Elvezio Pagani e incoraggiato anche da Don Mario Cassol, entrambi innamorati dell’Africa, nel 2009 parte per la Tanzania e, passando da Iringa, arriva a Ikonda in compagnia di Don Mario, Annamaria, Nadia ed Elvezio.

Al rientro in Ticino nasce l’idea di creare l’associazione per sostenere l’Ospedale di Ikonda gestito da padre Alessandro “Sandro” Nava.

Enzo Prada

Enzo Prada nasce a Castel San Pietro il 4 settembre 1944. Frequenta il Liceo a Svitto e studia Ingegneria civile al Politecnico Federale di Zurigo, dove lavora diversi anni prima di rientrare in Ticino. La sua attività si sviluppa nel campo immobiliare, dove è tuttora presente in veste di membro onorario dell’Associazione svizzera degli esperti cantonali in valutazioni immobiliari. Per anni è stato membro di vari comitati cantonali ed è tuttora delegato nazionale del Touring Club Svizzero. Fin da giovane nutre grande interesse per lo sport, fra cui il calcio, il tennis, il nuoto, l’atletica, il ciclismo e il windsurf. La passione per la vela lo spinge a frequentare la scuola per diventare skipper e con un gruppo di amici partirà per gite in Italia, Francia, Grecia ed ex Jugoslavia. È presente in diverse associazioni sportive e Vice Presidente del Windsurf Club di Riva San Vitale. A caccia di francobolli del nonno e di cartoline del Mendrisiotto, ama frequentare mercatini, brocantes e aste. Grande anche l’interesse per l’araldica; ricostruisce così l’albero genealogico della sua famiglia. Dopo un incontro fortuito con Elvezio Pagani e incoraggiato anche da Don Mario Cassol, entrambi innamorati dell’Africa, nel 2009 parte per la Tanzania e, passando da Iringa, arriva a Ikonda in compagnia di Don Mario, Annamaria, Nadia ed Elvezio. Al rientro in Ticino nasce l’idea di creare l’associazione per sostenere l’Ospedale di Ikonda gestito da padre Alessandro “Sandro” Nava.